Le origini
L’origine del salvamento acquatico in Italia risale ad un periodo molto lontano. Qui cercheremo in sintesi di scandirne la cronologia storica sino all’attualità.
Le cronache riportano che da tempi remoti si è sempre cercato di prevenire l’annegamento delle persone. Due città d’acqua per antonomasia come Venezia e Amsterdam storicamente adottarono tecniche e strutture atte a prevenire l’evento.
Fu invece Genova a vedere la nascita della prima organizzazione al mondo. Questa ha catalogato il servizio pubblico di salvataggio.
Ecco un riepilogo della storia certificata del salvamento acquatico in Italia:
L’Ottocento
1871: il dott. Maragliano (inventore del vaccino antitubercolare) fonda a Genova, assieme a un gruppo di persone animate da nobili propositi. Nasce la Società Ligure di Salvamento. Fu nel 1876 che assunse l’attuale denominazione – Società Nazionale di Salvamento. Nello stesso anno con Regio Decreto a firma di Vittorio Emanuele II viene eretta in Ente Morale. Furono Soci Onorari: Giolitti, Salandra, Orlando, Sella, Brin, Nitti, Rattazzi, Guglielmo Marconi, Giuseppe Garibaldi e il MOVM Durand De La Penne.
1889: Arturo Passerini, ufficiale di Marina, fonda ad Ancona una seconda associazione di salvataggio, la S.I.S. (Società Italiana di Salvamento).
Il Novecento
1924: una Disposizione Ministeriale da facoltà alla “Salvamento-Genova” di preparare e abilitare i bagnini di tutta Italia obbligandoli a sostenere gli esami di nuoto e voga di fronte ad apposita commissione presieduta dalle Capitanerie di Porto.
1939: adesione della S.I.S. (Ancona) alla neo-costituita F.I.N. (Federazione Italiana Nuoto) sorta nel 1928 a seguito della creazione del CONI nel 1914.
1960: Il Ministero degli Interni, riconosce il brevetto di Assistente Bagnanti della FIN Sez. Salvamento quale titolo valido a disimpegnare l’attività di bagnino di salvataggio nell’ambito degli stabilimenti balneari marini.
1998: S.N.S. fonda la Guardia Costiera Ausiliaria, costituendo quindi una valida struttura organizzativa “parallela e complementare” rispetto alla Guardia Costiera, cioè al Corpo delle Capitanerie di Porto.
Gli anni dopo il 2000
2001: nasce la F.I.S.A. (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) una corrente scissionista della F.I.N. che reclama la paternità del fondatore della S.I.S. – A. Passerini. Essa mantiene la dicitura Società Italiana di Salvamento 1899 (S.I.S.) in tutti i documenti ufficiali.
2010: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, autorizza la F.I.S.A. ad organizzare corsi per la formazione per l’attività di salvamento acquatico, finalizzati al rilascio del relativo brevetto.
2012: S.N.S. si dota di un proprio protocollo di intervento per incidente acquatico supervisionato dal nuovo direttore sanitario.
2015: nasce Salvamento Agency Srl, ossia una società di servizi controllata da SNS – Genova. Rilascia un altra tipologia di brevetto di soccorso (BLS di base, Pediatrico, operatore BLS-D, Somministrazione di Ossigeno in emergenza, Primo soccorso aziendale, Trauma, ecc. ecc.) anche a personale laico (non-bagnino, non-professionale). Salvamento-Genova si è dotata di una struttura professionale ed omologata dal Ministero della Sanità. Tale struttura forma completamente nel suo interno i propri bagnini di salvataggio. Le altre due organizzazioni esistenti demandano “a terzi” la preparazione sanitaria al primo soccorso dei loro assistenti bagnanti.
Chi sono gli attuali “baywatch” italiani
Le tre le uniche “associazioni” che effettuano attività di formazione professionale per bagnini (e/o assistente bagnanti) sono:
- La Società Nazionale di Salvamento (S.N.S.). Essa opera in base al Foglio d’ordini n. 43 del 6/05/1929
- La Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.). Essa opera in base alla Circ. n. 35 serie II del 9/09/1960 del Ministero della Marina Mercantile
- La Federazione Italiana Salvamento Acquatico (F.I.S.A.). Operante con autorizzazione di marzo 2010 del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Queste sono anche le uniche a rilasciare il brevetto lavorativo. Infatti, a tutt’oggi, le Capitanerie di Porto autorizzano solamente la Società Nazionale Salvamento, la F.I.N. Salvamento e la F.I.S.A. al rilascio dei brevetti validi per operare negli stabilimenti balneari e nelle piscine. Capitanerie di Porto che agiscono per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto concerne i brevetti per mare e del Ministero degli Interni per quanto concerne le piscine.
Le spiagge italiane sono sempre state sotto giurisdizione del Demanio Marittimo. Sono quindi soggette alle leggi dei vari Ministeri che hanno cambiato denominazione in questi anni come Ministero dei Trasporti Marittimi e Ferroviari, Ministero della Marina Mercantile, Ministero dei Trasporti e della Navigazione ed ora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal 2001 il demanio marittimo è passato invece alle Regioni Italiane, mentre il mare rimane sotto il controllo delle Capitanerie di Porto.
Al momento S.N.S. detiene il primato per il maggior numero di aderenti (quasi 120.000 rinnovi di brevetto), risultando seconda solo alla società di salvamento della Repubblica Cinese (per ovvi motivi).
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